• La Fenice nell’Ombra: Un Cammino di Guarigione

    Nell’antro buio dove l’anima dimora,

    un ruscello nascosto, un pianto che affiora.

    Radici profonde di dolori mai estirpati,

    sussurrano leggende di mondi scollati.

    M’inoltro, novello archeologo, nel tempio interiore,

    ogni cicatrice, un affresco sbiadito, un ardore.

    Ricordi, farfalle notturne che sfuggono alla mano,

    il peso del tempo, un mantello di piombo lontano.

    Un filo d’argento, intriso di lacrime mai scese,

    tesse labirinti, vie ormai distese.

    Il cuore, un antico orologio che batte cadenzato,

    rivelando segreti, un tesoro incantato.

    Non fuggo più l’ombra, non chiudo gli occhi stanchi,

    accolgo il dolore, i suoi aghi gelidi e i suoi affranchi.

    Perché solo scavando, nel silenzio profondo del pozzo,

    si può risalire, rinascere, un nuovo bozzolo.

    E mentre l’eco del pianto si dissolve in un soffio,

    una stella nascente, nel buio, si dischiude, un trionfo.

    L’anima, pur argilla spezzata, trova la sua essenza,

    rinasce fenice, oltre ogni avversa inclemenza.