I cieli sono uguali
Azzurri, grigi, neri,
si ripetono sopra
l’arancio o la pietra:
guardarli ci avvicina.
Annullano le stelle,
tanto sono lontane
le distanze del mondo.
Se noi vogliamo unirci,
non guardare mai avanti:
tutto pieno di abissi,
di date e di leghe.
Abbandonati e galleggia
sopra il mare o sull’erba,
immobile, il viso al cielo.
Ti sentirai calare
lenta, verso l’alto,
nella vita dell’aria.
E ci incontreremo
oltre le differenze
invincibili, sabbie,
rocce, anni, ormai soli,
nuotatori celesti,
naufraghi dei cieli.
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3 risposte a “Da “La voce a te dovuta” verso XXXV di Pedro Salinas”
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Brava
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Dear Eterea
I found your post quite interesting.My post today is edited, reedited & republished one. There is not much novelty.
Despite that, thank you for liking, ‘Unfollow’. 💕💗😍🌹
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