Le tue maschere brillano, lucide e maledette,
sul tuo volto scolpito dall’indifferenza più cieca.
Non vedi la mia anima, solo ciò che proietto,
e il mio cuore si spegne, lento, in questa prigione segreta.
Ogni tua risata vuota è uno spillo nel mio petto,
ogni tuo sguardo distratto una ferita che non si rimargina.
Le mie parole si perdono, senza eco, senza un fottuto rispetto,
mentre il tuo ego si nutre, bestia insaziabile, che mai si immagina.
Non c’è peso nelle tue azioni, né nelle tue promesse infrante,
solo il gelo di un’anima che non sa, non vuole amare.
Mi hai lasciata in un angolo, svuotata, tremante,
un guscio vuoto, senza più fiato per urlare.
E la rabbia mi brucia, un fuoco che non si estingue mai,
perché ti ho dato tutto, e tu hai solo preso, lurido vampiro.
Vorrei urlarti addosso tutto il mio maledetto “mai!”,
ma la voce è strozzata, il fiato un solo, ultimo sospiro.
Sono solo un riflesso nei tuoi occhi lucidi e vuoti,
un oggetto da usare, poi da gettare via, con disprezzo.
E mentre tu danzi, felice e spensierato tra i tuoi giochi idioti,
io raccolgo i frammenti della mia dannata agonia, pezzo dopo pezzo

Se puoi lascia un’emozione sarà la benvenuta