Ho amato un uomo che ora è solo un ricordo, ma il suo fantasma persiste, bruciando nel mio petto.
Non è un sospiro, è un rantolo che sale,
dal profondo di un pozzo senza fondo.
Lo senti, mondo? Ascolta!
Il mio cuore, ormai vuoto, grida il suo nome.
Non c’è più. Non qui, non adesso.
E questo silenzio, questo assordante, crudele silenzio,
è la prova che mi manca.
Non mi basta piangere piano nel buio,
sotto le lenzuola che ancora sanno di lui.
Voglio che le stelle sappiano, che le strade sappiano,
che ogni angolo di questo universo sappia
quanto è grande vuoto che ha lasciato.
C’è un peso qui, tra le costole,
un’assenza così forte che mi spezza.
Era il mio respiro, il mio nord, il mio tutto.
Ora sono solo cenere e ruggine.
Se solo potessi urlare abbastanza forte
da riportare indietro il tempo.
Da riportarlo indietro.
Ma il mio grido si perde nell’aria fredda,
un lamento inutile.
Manchi. Manchi in un modo disperato,
come l’aria a chi sta annegando.
Il mondo deve saperlo.
Lui mi manca.

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