Sogni e poesie di una donna qualunque

L’anima, un labirinto senza pareti,
dove l’eco dei pensieri si disperde
come fumo in una stanza sigillata.
Non ti è mai capitato di sentirti così?
È un oceano profondo, senza sponde visibili,
le sue correnti invisibili
trascinano ricordi come relitti,
talvolta gemme luccicanti,
altre volte schegge taglienti. Sì, quelle che ancora bruciano un po’.

Ci chiniamo sul bordo di questo abisso,
come un astronomo davanti a un cielo stellato senza fine,
cercando costellazioni nel caos,
nomi per le nebulose che si addensano. Cerchiamo un senso, vero?
Un giardino segreto, dove fioriscono rose di gioia
e spine di rimpianto pungono in silenzio.
Ogni petalo, un frammento di noi,
ogni spina, una lezione non appresa. E quante ne abbiamo!

A volte è una foresta primordiale,
fitta di ombre e sussurri ancestrali,
dove alberi maestosi di abitudini radicate
si ergono a bloccare la luce,
e creature selvagge, istinti primari,
si muovono furtive nel sottobosco. Quegli impulsi che non capiamo.
Altre volte, un deserto sconfinato,
dove la sete di comprensione
è l’unica compagnia,
e le dune cambiano forma a ogni respiro,
come le nostre verità in continua evoluzione. Difficile aggrapparsi a certezze, non trovi?

Ascolto il battito sommesso di un cuore nascosto,
il ritmo irregolare delle emozioni,
un tamburo sciamanico che evoca spiriti
dal profondo dell’inconscio. Non è incredibile come emergano cose inaspettate?
È una cattedrale gotica,
le sue vetrate colorate filtrano la luce
in mille sfumature di sentimento,
ogni raggio, un’intuizione effimera. Un attimo di chiarezza.

E in questo viaggio senza mappa,
siamo sia l’esploratore che il territorio,
il pittore e la tela,
il sognatore e il sogno.
L’anima, un enigma che si svela a sé stesso,
una melodia senza note,
che risuona solo quando ci fermiamo,
e ascoltiamo.