Il cuore, a volte, è un acquario infranto,
vetri in frantumi, l’acqua che scappa,
e i pesci, i nostri desideri, guizzano
in un’aria che non è la loro.
Sentimenti come onde anomale,
si scontrano, si ritirano,
lasciando sulla sabbia impronte effimere
di promesse mai mantenute.
Un bacio rubato, un’ombra che fugge,
sospiri che non trovano più un petto.
Siamo naufraghi su un’isola di “forse”,
dove la bussola interna gira impazzita.
Le risate si mescolano a un pianto sottile,
un’armonia stonata che ci abita.
Voci lontane, echi di “ti amo” sussurrati,
persi nel rumore di ciò che non è stato.
E in questo turbine di “se” e “ma”,
cercando un appiglio, un faro, un porto,
ci illudiamo di afferrare un filo,
solo per vederlo sciogliersi tra le dita.
Un caos delicato, una tempesta in un bicchiere,
dove ogni lacrima è un tentativo di mare.

Se puoi lascia un’emozione sarà la benvenuta