L’aria si fa densa, un velo grigio che mi avvolge,
ogni respiro un’eco smorzato, un eco che non giunge.
I colori sbiadiscono, come vecchie fotografie al sole,
e il mondo, un tempo vivido, si ritira in un angolo, lontano.
È un peso invisibile, un’ancora al cuore legata,
che mi trascina giù, dove la luce è affogata.
I pensieri, farfalle un tempo leggere e gioiose,
ora sono macigni, che rotolano in discesa, senza posa.
La voce interiore, un sussurro flebile e stanco,
mi ripete che ogni passo è inutile, ogni sforzo è un affanno.
E il sonno, un tempo rifugio, è ora un campo di battaglia,
dove i sogni si tramutano in ombre, senza più magia.
Le risate altrui, un’orchestra lontana, quasi un frastuono,
mentre io resto in silenzio, un’isola in un vasto oceano.
Vorrei che la nebbia si diradasse, vedere il cielo schiarire
ma ogni tentativo è vano, non c’è più nulla da capire.
Eppure, in questo buio, una scintilla, forse un tenue bagliore,
la speranza che un giorno, il sole possa tornare a risplendere.
Che il peso si allenti, che l’aria torni a farsi leggera,
e che il cuore, finalmente, possa di nuovo spiccare il volo, l’anima eterea.

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