Il tuo corpo, un tempio di carne e sussurri,
dove la mia anima si inginocchia, affamata.
Ogni tocco è un grido muto, un’invocazione
a fondermi, a perdermi in te, per sempre.
Le mani cercano, artigliando la tua pelle,
ma non è solo brama, è urgenza di esistere.
Il respiro si spezza, un singhiozzo selvaggio,
mentre in te affondo, oltre il piacere, oltre il confine.
È un precipizio, questa vertigine ardente,
dove la carne si fa spirito, e lo spirito carne.
Non so più dove finisco io, dove inizi tu,
solo un’onda che ci travolge, ci unisce, ci sfinisce.
E quando il mondo si spegne, e solo il nostro battito resta,
sento il mio cuore strapparsi dal petto,
non per dolore, ma per quest’amore violento,
che mi consuma, mi ricrea, mi rende più vero.
Non è un gioco, non è un attimo fuggente.
È un patto di sangue, un’anima offerta.
E ogni volta che in te mi annullo,
rinasco, disperatamente tuo, infinitamente.

Se puoi lascia un’emozione sarà la benvenuta