Sospesi tra Amore e Desolazione: Un Viaggio Poetico

Un velo di cenere copre la fiamma che brucia nel petto,
dove sboccia un amore clandestino, senza stemma né tetto.
Nato in un sussurro di vento, in uno sguardo rubato al sole,
si nutre di silenzi che pesano come macigni e di desiderio che non ha mai sponda.

Le mani si cercano, come radici assetate nella notte profonda,
labbra si sfiorano, un lampo nel buio, una scheggia di eternità feconda.
Un attimo di fuoco, un respiro sospeso nel vuoto cosmico,
prima che il mondo chiami, e l’anima torni ad essere un fiore anemico.

Poi il ritorno, al deserto di una vita che non porta il tuo nome,
dove l’apatia regna, una gabbia dorata senza un barlume.
Il ricordo brucia, come una cicatrice lucente nel cuore,
un’eco di risate, un’ombra di un paradiso che non ha più odore.

La colpa, un serpente di fumo, si avvolge e stringe ogni respiro,
sussurra tradimento, un eco nel pozzo nero del mio delirio.
Ma l’anima grida, come un uccello in catene nel suo tormento segreto:
questa felicità, è davvero un veleno mascherato da nettare perfetto?

Siamo acrobati dell’anima, sospesi su un filo sottile e instabile,
costretti a vivere in un perenne gioco di specchi, ingannevole e affabile.
Tra il bacio rubato, come un sorso d’acqua nel deserto ardente,
e il gelo del domani, che ci accoglie con la sua morsa silente.
Siamo fantasmi innamorati, condannati a danzare nell’ombra,
in un limbo di cuori che si cercano, pur sapendo che l’alba è la loro tomba.

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