Un terremoto muto nell’anima,
frantuma il guscio della solitudine.
Lui, vulcano sopito, attende l’eruzione,
lei, lava incandescente, lo chiama all’ardore.
Gli occhi si incontrano, lampi nel buio,
scuotono le fondamenta di un mondo proibito.
Le mani si cercano, radici che perforano la terra,
svelando abissi di un’antica, atavica fame.
La sua voce, un richiamo primordiale nel vento,
si intreccia al suo respiro, in un gemito di fuoco.
Ogni bacio, una stella che esplode nel cosmo,
disintegrando ogni limite, ogni paura.
Lei, tempesta che scuote le sue profondità,
lui, abisso che la accoglie senza fine.
Insieme, un uragano che devasta ogni ragione,
trascinando via i resti di un’esistenza inerte.
Non più corpi distinti, ma fusione di mondi,
un’apocalisse dolce, che brucia e ricrea.
Senza scampo, prigionieri di un’unica pulsione,
in questo amore che distrugge e genera vita.

Se puoi lascia un’emozione sarà la benvenuta