Non amore, ma lava.
Non fiamma, ma un vulcano che erutta
dal profondo dell’anima,
ogni respiro un’onda di calore.
Siamo due fiumi in piena,
che si incontrano e si fondono,
cancellando le rive, creando un mare inesplorato.
I nostri sguardi, due stelle cadenti
che tracciano scie di fuoco nel buio.
Le mani, radici antiche
che si intrecciano,
cercando la linfa vitale l’una nell’altra.
Non un bacio, ma il pane e il vino
di un’ultima cena,
ogni volta la prima.
La pelle, una tela vibrante,
su cui dipingiamo costellazioni effimere
con il tocco delle dita.
Non parole, ma un eco lontano
di tuoni e fulmini,
che squarciano il silenzio
e rivelano il paesaggio nudo dell’essere.
Siamo un’orchestra senza direttore,
ogni muscolo un violino che freme,
ogni sospiro un’arpa che vibra.
Non c’è spazio per il grigio,
solo il rosso vermiglio di un’alba infinita,
o il nero profondo di un abisso senza fondo.
Questo amore, un maremoto
che distrugge e ricrea,
lasciando dietro di sé
solo la sabbia dorata della passione.


Se puoi lascia un’emozione sarà la benvenuta