Un pugno di ferro, un vulcano nel petto, il respiro un filo..
l’anima un torrente in piena che cola in un abisso nero di ingiustizie denso,
un mondo spezzato, senza un barlume di senso.
Vedo i ricchi pascolare in campi d’oro,
mentre i poveri scavano il fango del loro futuro rubato,
la dignità una foglia calpestata,
una promessa di giustizia, un miraggio nell’aria incantata.
La rabbia monta, un maremoto interiore,
contro l’ipocrisia, la corruzione, cancri del cuore.
Vorrei urlare, squarciare il velo dell’inganno,
distruggere i muri che ci tengono prigionieri di un affanno.
Ma la rabbia è muta, un carbone ardente che brucia dentro,
un grido strozzato, un lamento sordo al vento.
Si trasforma in forza, in lama affilata per il cambiamento,
per un mondo più giusto, senza più alcun tentennamento.
Non sarà la rassegnazione, ombra di sconfitta, a vincere,
ma la tenacia di chi non vuole smetteredi lottare, di sognare, di sperare,
che un giorno la giustizia possa spuntare come l’alba sul mare.

Se puoi lascia un’emozione sarà la benvenuta