Essere umani o caricature? Una critica alla superficialità

Lascia che la mia orma sparisca dalla scia del tuo cammino

mi fermo qui, resterò in silenzio a guardare gli altri passanti,

un lampione illumina fiocamente il cammino mesto e ritmato

di queste anime spente che imperterriti chiamiamo ” esseri umani “.

Eroi ipocriti,

che alimentano il loro ego con gesta inutili , quasi comiche

perché non vi sedete anche voi ad aspettare umilmente un perdono?

una ragione per riprendere il cammino senza essere marionette del Vostro

personaggio.

Voi,

Schiavi di stereotipi, di scuse, di finte bellezze,

arroganti caricature di anime pulite

che nelle scorciatoie del vostro percorso avete lasciato dolore,

finzione, vi guardo e mi fate urlare ” Falsi ! “;

riprendo il fiato ansimante e rabbioso

e guardando le tante anime sedute anche loro

mi rendo conto di essere felice di essere per la scia di commedianti

solo una perdente.

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6 risposte a “Essere umani o caricature? Una critica alla superficialità”

  1. Avatar pk 🌎

    Excellent 💯💝

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  2. Avatar Francesca

    Felicissima di questo. Grazie a te che hai condiviso il tuo “sentire”.

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  3. Avatar Eterea

    Francesca ti posso solo dire una parola: brividi, le tue parole mi hanno fatto viaggiare nel mio io, hai percepito ogni sensazione. Ti ringrazio perché trovare chi riesce a guardarti metaforicamente dritto negli occhi e capirti…beh grazie ( mi scuso anche con te per il ritardo ma ho avuto un inciampo ospedaliero).

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  4. Avatar Francesca

    C’è una rabbia lucida in questi versi, un grido che non cerca applausi ma verità. La voce poetica si stacca dalla massa e sceglie la solitudine consapevole, quasi come atto di resistenza. È un testo che parla a chi si è sentito fuori posto tra le “anime spente”, a chi ha scelto di non indossare maschere, anche se questo significa restare indietro, in silenzio, con la sola compagnia di un lampione fioco e della propria coscienza sveglia.

    Mi ha colpita la parola “commedianti”: taglia netto tra chi recita e chi sente, tra chi costruisce un personaggio e chi si siede, nudo, ad aspettare “umilmente un perdono”. Non c’è autocommiserazione, c’è dignità. E forse è in quella sconfitta apparente che si cela una forza più autentica.
    Essere “perdenti” agli occhi del mondo può voler dire, in realtà, avere il coraggio di non mentire a se stessi.

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  5. Avatar METASONÌE
    METASONÌE

    👏👏👏

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